Da Dioniso all’Happy hour

Il vino ha dunque una vita più lunga della nostra?
Ma noi, fragili creature umane, ci vendicheremo ingoiandolo tutto.
Nel vino è la vita.

Petronio

 Il vino è uno degli elementi principe dell’alimentazione umana su cui le diverse società che ne hanno adottato l’uso hanno da sempre operato complessi interventi di adattamento culturale, di perfezionamento qualitativo e di affinamento del gusto. Testimonianza delle abilità trasformatrici dell’uomo sul dominio della natura, questa sostanza alcolica ha costantemente rivestito una posizione di centralità economica ed alimentare fin dal suo esordio nella storia; una centralità che, con il progressivo accrescimento dei consumi, è andata via via ampliandosi fino ad oltrepassare i confini della sfera dei bisogni, spingendosi nel campo del mito, delle pratiche religiose, dell’arte, della musica e dell’immaginazione poetico-letteraria.  La vite, insieme all’olivo, è il simbolo della civilta’ mediterranea. La Bibbia assegna a Noe’ la paternita’ della tecnica vinificatoria. Le colture della vite e del grano furono determinanti nel processo di trasformazione dell’uomo da nomade ad agricoltore. Il vino curava la stanchezza, ritemprava il corpo, difendeva dal freddo ed era un amico buono e generoso nelle lunghe sere d’inverno.  Alimento, ma anche medicamento, nell’Iliade, infatti, Omero descriveva la pulizia delle ferite con il vino.  Proprio in virtù della sua natura, delle sue caratteristiche esteriori e delle sue qualità metamorfiche, dionisiache, il vino si è costantemente prestato alle più svariate associazioni di significato, divenendo al contempo simbolo di abbondanza e di benessere, di consolazione e di felicità, di conoscenza e di ispirazione artistica, di rigenerazione e di immortalità, di raffinatezza e di cultura, di convivialità umana e di comunione divina. Inoltre, per via degli effetti che è in grado di produrre, si è offerto ai più diversificati utilizzi extra-alimentari, trovando diffusa applicazione nei campi delle pratiche igienico-terapeutiche e dei riti magico-religiosi volti a propiziare, o scongiurare, il manifestarsi di eventi ritenuti di grande importanza per la vita e il benessere fisico dell’uomo, nonché degli animali. E anche se il vino, nel corso della sua storia millenaria, ha mutato progressivamente sapore e prerogative, modalità di consumo e rilevanza economica, l’universo dei valori ad esso riconducibili, tuttavia,  ha continuato a mantenersi pressoché integro, fondandosi costantemente su regole culturali socialmente condivise.

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