Il Cirò, o se volete, “il Barolo del Sud”…

Gli antichi Greci colonizzarono una terra rigogliosa e fertile, già ricca di tradizioni e di prodotti.
La chiamarono Enotria: la terra ove si coltiva la vite e si produce il vino. Noi la conosciamo oggi con il nome di Calabria. È un mondo di incomparabile bellezza, racchiuso fra due mari che vanno dall’azzurro trasparente al blu profondo. I suoi monti alternano paesaggi mutevoli e senza confronto: cime impervie che l’inverno imbianca di neve, dirupi scoscesi che si tuffano nel mare, conche che accolgono laghetti e pascoli.

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Dall’antichità ad oggi, il Vino Cirò ha sempre goduto fama di essere dotato di virtù terapeutiche. Infatti più di un medico garantiva, probabilmente più per convinzione personale che per oggettività scentifica, che il Cirò è un “sicuro cordiale per chi vuole recuperare le forze dopo una lunga malattia” ed inoltre è “tonico opulento e maestoso per la vecchiaia umana che vuole coronarsi di verde ancora per anni”.

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Hugh Johnson, autore di un famosissimo “Atlante dei Vini” conosciuto in quasi tutto il mondo, definisce il Cirò “il Barolo del Sud”.

I vitigni che concorrono in misura diversa per la produzione del Cirò nelle sue diverse tipologie, sono il gaglioppo, il greco bianco e trebbiano toscano.
Il Gaglioppo, detto anche “Magliocco” o “Mantonico nero”, è il vitigno che la fa da padrone nella produzione del Cirò rosso

Lo stesso può assumere la tipologia “Rosato” quando viene vinificato con una tecnica definita “parzialmente in bianco”, mentre assume la tipologia “Rosso” quando viene vinificato “in rosso”. Per quanto riguarda la tipologia “Bianco“, questa viene ottenuta da uve Greco bianco con eventuali aggiunte di Trebbiano toscano fino ad un massimo del 10%.

Il Cirò Rosso è un vino da carni rosse, selvaggina, pollame e arrosto. Particolarmente indicato con arrosti nobili, capretto allo spiedo e uccelletti al ginepro con una temperatura di servizio di 18/22 gradi.

Il Cirò Rosato si accompagna bene con carni rosse o bianche alla griglia o arrosto (in particolare pollo o coniglio) e con primi piatti con sughi saporiti a base di carne o salsicce.

Il Cirò Bianco è indicato come aperitivo e si accompagna bene con i pesci di taglio, tipo tonno o pesce spada, con gli antipasti magri e con primi piatti della cucina marinara. Si beve ad una temperatura intorno ai 12 gradi.

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