Una nuova piramide qualitativa, una nuova nomenclatura per far ordine nel contesto di uno dei vini italiani per eccellenza. E’ quello che emerge dalla conferenza stampa tenutasi a Firenze a Palazzo Vecchio.
Il Chianti Classico viene prodotto su un territorio di 70mila ettari di cui 10mila vitati nelle province di Firenze e Siena. La base ampelografica è Sangiovese, nella misura minima pari all’ 80%.
Ecco allora nascere la Gran Selezione, ovvero il nuovo top level della denominazione Chianti Classico. In pratica, Gran Selezione è il vino che va a porsi al di sopra di Chianti Classico annata e Chianti Classico Riserva, quello destinato nelle intenzioni a far assurgere il Gallo Nero a vino di rango paragonabile alle più blasonate denominazioni italiane e internazionali.
La differenza la fa soprattutto il tempo di affinamento: il vino d’annata arriva a tavola dodici mesi dopo la vendemmia, la Riserva richiede un affinamento doppio, di ventiquattro mesi; la Gran Selezione, ovvero il top di gamma, invece, necessita di ben 30 mesi.
“E’ la fascia più alta, ha dichiarato Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio del Chianti Classico – che deve rispondere a regole severe, le uve sono le migliori, il che significa che non possono essere acquistate e assemblate se vengono da poderi diversi“.
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