Il Verdicchio dei Castelli di Jesi

Il Verdicchio dei castelli di Jesi è conosciuto tra i grandi vini bianchi italiani per la sua inconfondibile e ricca personalità e soprattutto per la sua sorprendente versatilità.

134989018881250

I castelli di Jesi sono i luoghi del contado della Repubblica Aesina. Nel medioevo erano assoggettati al comune di Jesi, che acquistò rinnovata fama quando vi nacque l’Imperatore Federico II. Sorgono sulla sommità delle colline più alte e con le mura medievali e il centro storico intatti, ricchi di chiese e nobili palazzi, ci regalano atmosfere del passato che meritano una visita.

69

I più importanti sono Cupramontana, Corinaldo, Morro d’Alba, Ostra e Ostra Vetere, Serra de Conti e Montecarotto che rappresentano oggi i comuni del Verdicchio classico.

Si deve ai monaci Benedettini e poi ai Camaldolesi il diffondersi della vite nella zona della Marca Anconetana ed è sorprendente come avessero già individuato con  precisione i terreni migliori valutando con l’osservazione e l’esperienza ciò che oggi le moderne scienze confermano. In questi luoghi vi è una marcata differenza tra i suoli a breve distanza e sui cru migliori erano già state impiantate vigne in epoca medievale.

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi è molto profumato ed è un vino di grande struttura, che si apprezza per il suo equilibrio tra freschezza e morbidezza e per la sua grande sapidità. Nei cru più vocati, oltre ai profumi fruttati di mandorle e nespole e ai floreali di ginestra e biancospino, sviluppa note minerali di pietra focaia e salmastre. Questi vini sono gradevolissimi giovani, e se vinificati con criteri di qualità e con basse rese possono invecchiare mirabilmente, acquistando una gamma di profumi molto complessa dal miele agli agrumi, ai fiori di campo e erbe aromatiche, ma anche legno di sandalo e incenso.

verdicchio

Fragrante, longevo, sapido, immediato, complesso, fermo, spumante, passito… in una parola poliedrico: questo l’attributo più consono a uno dei più grandi vini italiani.

Commenti